Si è pensato al progetto delle Fattorie Didattiche per far conoscere ai bambini e ai ragazzi una realtà troppo spesso lontana dalla loro, proposta sempre più dai media e da organizzazioni commerciali, ma falsata e sviscerata nei suoi contenuti più originali e genuini. Se si pensa che buona parte dei bambini non conoscono l’origine di molti prodotti agricoli, si ritiene necessario farli entrare a contatto diretto con ciò che dà a loro il nutrimento: la Terra.
Non dimentichiamo, inoltre la perdita della manualità che i nostri figli stanno accusando; in fattoria si riprendono e si valorizzano quelle pratiche come fare il pane, seminare, raccogliere, ecc.. che i bambini oggigiorno ignorano. Per non parlare poi, dell’enorme importanza dell’aspetto ambientale, che la fattoria, con i suoi percorsi, si prefigge di inculcare nell’alunno attraverso valori come la diversità, il rispetto della natura e quindi, la qualità di vita. Anche con gli anziani svolgiamo attività didattica.
Si parte dall’illustrazione della pianta del frumento (differenza tra duro e tenero), avendo a disposizione covoni di frumento per l’osservazione. Ad ogni bambino viene data una spiga che dovrà essere “lavorata” a mano affinchè si possa separare ed osservare la cariosside del frumento. Si prende poi, da un contenitore precedentemente preparato, il grano e lo si macina con il piccolo mulino a pietra presente in azienda; ad ogni bambino viene dato un setaccio per separare la crusca dalla farina. A questo punto prima di procedere alla lavorazione della farina viene spiegata l’importanza dei componenti separati. (In questo momento subentra il primo gruppo che svolge lo stesso percorso dall’inizio). Si parte con l’impasto di acqua e farina per simulare la preparazione del pane; successivamente ad ognuno verrà dato un panetto già lievitato preparato in precedenza, da modellare a piacimento e da infornare. Durante la cottura viene spiegato il funzionamento del forno. Il prodotto finito viene consegnato ad ogni alunno che, in attesa del primo gruppo, compie a sua volta il giro dell’azienda. Essendo l’esperienza rivolta a più ordini di scuola le attività verranno differenziate per difficoltà a seconda che sia proposta ad un gruppo di Scuola Materna, Elementare di primo ciclo, Elementare di secondo ciclo.
Il primo gruppo studia l’orto nel suo insieme (forma, tipologia di piante, irrigazione, pacciamatura e attrezzi), scoprendo una ad una le caratteristiche di ogni pianta (periodi di semina, di maturazione, di raccolta) e spiegando le possibili avversità nemiche delle piante e le cure biologiche applicabili. Contemporaneamente ogni alunno del secondo gruppo, si cimenta nella semina in un vaso, che poi verrà dato a scuola per osservare la germogliazione e la nascita della piantina. A questo punto i due gruppi si invertono. Essendo l’esperienza rivolta a più ordini di scuola le attività verranno differenziate per difficoltà a seconda che sia proposta ad un gruppo di Scuola Materna, Elementare di primo ciclo, Elementare di secondo ciclo, Media.
AAll’arrivo del pullman, dopo le presentazioni, si invitano i bambini a visitare le zone predisposte per l’attività in questione (orto, erbe officinali, frutteto, pollaio), come se fossero i vari reparti di un supermercato per dare loro l’idea della provenienza dei vari prodotti che abitualmente consumano durante i pasti e che spesso vedono sugli scaffali, già confezionati, quando vanno a fare la spesa con i loro genitori. Si raccolgono quindi le uova, la verdura dell’orto, erbe aromatiche, e si macina frumento per ottenere farina. I prodotti raccolti diventano di proprietà dei bambini che li porteranno a casa per consumarli in famiglia. Essendo l’esperienza rivolta a più ordini di scuola le attività verranno differenziate per difficoltà a seconda che sia proposta ad un gruppo di Scuola Materna, Elementare di primo ciclo, Elementare di secondo ciclo, Media.
Questa tipologia di percorso inizia dall’osservazione del macero, recintato, adiacente all’abitazione. Si spiega il ruolo del macero nel passato (canapa) e la sua funzione attuale (riserva idrica, fonte di cibo). Si prosegue con l’osservazione diretta della flora e della fauna acquatica in modo che gli alunni possano cogliere le relazioni esistenti in un piccolo ecosistema come il macero. Da qui si spiega l’importanza della biodiversità e il fondamentale ruolo del macero in agricoltura biodinamica. Dopo una breve passeggiata si raggiunge la siepe, dove ci si concentra sui medesimi concetti, sottolineando l’importanza di questo semplice ecosistema: in agricoltura biologica e biodinamica (difesa dalle zone circostanti non coltivate con metodo biologico, rafforzamento della biodiversità ecc.); come rifugio per piccoli animali; come fonte di energia e di alimento. Per consolidare questi ultimi concetti, al termine delle osservazioni, si fanno raccogliere pezzi di legna (da ardere o da utilizzare per realizzare oggetti), piccoli frutti come more e nocciole, foglie per tisane ecc. Essendo l’esperienza rivolta a più ordini di scuola le attività verranno differenziate per difficoltà a seconda che sia proposta ad un gruppo di Scuola Materna, Elementare di primo ciclo, Elementare di secondo ciclo, Media Superiore.
Si è progettato un percorso veramente unico all’interno di una grande area recintata di 30.000 mq. ad uso degli animali di diverse specie e razze. In particolare si è cercato di salvaguardare molte razze autoctone (originarie del posto stesso in cui vivono) di in via di estinzione, ad esempio bovino di razza Bianca Valpadana, Maiale di razza Mora Romagnola, ecc.. Sono inoltre presenti: pecore e galline. Tutti gli animali sono allevati in ampi recinti con ricoveri mobili a loro disposizione con un concetto che tende a salvaguardare al massimo il loro benessere. Ai bambini viene fatto vedere l’animale da vicino, se possibile toccarlo e accarezzarlo, viene illustrato l’aspetto morfologico e vengono spiegati la funzione, i prodotti di derivazione, l’aspetto storico, l’habitat e l’alimentazione. Chiaramente tutte le nozioni vengono esposte in maniera differenziata a seconda dell’età.
Questo è un percorso prettamente autunnale/invernale dove attraverso una passeggiata nel boschetto si procede ad abbattere un albero vero e proprio con la motosega e illustrando le tecniche antiche con sega a mano per poi raccogliere la legna e portarla nel locale caldaia dove si illustra il funzionamento della caldaia a legna. Si procede al piano di sopra dove si accende il camino e si sgrana una pannocchia di mais per poi macinarla nel piccolo mulino a pietra. La farina ottenuta si mescola nel paiolo assieme all’acqua, e sul fuoco si fa mescolare ai bambini per ottenere la polenta che alla fine viene fatta assaggiare a tutti.
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